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The name Ideologues refers to a group of philosophers, psychologists, grammarians, educational theorists and medical specialists who for a short period from 1795 to 1805 determined the intellectual climate in France and sought to develop a science of ideas (idéologie). The Ideologues had a rather reserved attitude to Condillac’s (1714–1780) ideas and his sensualist sign theory. They strove for the perfection of language for the needs of thought and of scientific knowledge. The connections with the Ideologues can also be discerned in Russia. In the educational theory, Jean-Baptiste Maudru (1740–1808) was close to the Ideologues and, despite his insufficient knowledge of the Russian language, made some interesting remarks on the connection between the language and the national character. According to Maudru and in agreement with the Ideologues, different typologies of word order are not just an indication of greater or lesser closeness to the natural order. Rather, they indicate differences in national character, which manifest themselves in the specific character of individual languages. Maudru taught at the military academy in Saint Petersburg and published the first Russian grammar in France (Maudru 1802). In his grammar, he sought to link mechanically the specific features of languages and of national characters with the climatic influences. His attempt to revive the theory of climatic influences was criticized by Karamzin. Karamzin also treated the discussion of the metaphoric extension of word meanings as an absurd undertaking, which had no place in grammar.
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(2001)
La Enciclopedia Metódica francesa (1782-1832) que se debe a la iniciativa del editor Panckoucke fue una de las grandes obras que contribuyeron a la difusión del saber moderno en España. No se olvidan aquí las críticas que fueron adresadas a esta obra y a sus protagonistas que daron un sentido muy pejorativo a las palabras enciclopedismo y enciclopedistas. Pero el contenido de la Enciclopedia Metódica era diferente de la Grande Enciclopedia francesa, publicada por Diderot y d'Alembert. Se recoja lo mejor de la diderotiana, corregida, actualizada, organizada por materias, ampliada con nuevos artículos y suavizada en su heterodoxia (Checa Beltrán 1999: 177, cf. también Donato 1992, Jalón 1997). Se había cortado la inquietud intelectual de la Enciclopedia que se puede considear revolucionaria, quedando una obra que reune todos los conocimientos sobre muchas áreas del saber. Panckoucke había conseguido en España un número respetable de suscritores, y el editor español Sancha decidió hacerle competencia publicando una traducción de la obra. Este proyecto editorial respondía perfectamente a las exigencias de los lectores. Es por esta razón, meramente económica y para facilitar el acceso a ella que emprendieron una traducción en España, pero no del diccionario enciclopédico en su orden alfabético sino de la Enciclopedia Metódica, ordenada según disciplinas y campos de los conocimientos. Mientras que en algunos de ellos (por ejemplo el Arte Militar y la Geografía Moderna) la traducción resultó ser un gran éxito, los esfuerzos fueron menos provechosos en sectores no ligados a la economía. El escolapio Luis Mínguez de San Fernando (1745-1808) del Orden de Escuelas Pías empezó la traducción de la Enciclopedia Metódica. Diccionario de Gramática y literatura, pero su muerte puso fin a esta empresa que no había llegado al fin de la letra A. Parece poco importante el estudio de un diccionario que termina con la palabra Andromaca, pero el primer tomo, aparecido en 1788, ya cuenta con 622 páginas y un prólogo que explica los principios del autor. Pretende ser lo más exhaustivo posible, tanto en el ámbito de la gramática, que abarcará "la gramática general y particular de las lenguas" (1788: VI) como en la literatura, donde se tratará de poética, retórica, crítica literaria, historia de la poesía y de la elocuencia. La versión castellana duplica en páginas a la francesa debido a la inclusión de un gran número de artículos nuevos, dedicados mayormente a autores y obras clásicas, a palabras sinónimas y debido a la "adiciones propias de nuestra literatura". Esas adiciones pertenecen a obras de teóricos españoles o son del propio traductor, complementan o corrigen la doctrina del texto francés (cf. Checa Beltrán 1999). Es una traducción que se esfuerza a integrar elementos de la discusión lingueística española en el texto de la traducción, añadiendo aumentos y discutiendo de una manera metadescriptiva la terminología utilizada.
Uno sguardo che renda omogenee le teorie della lingua relative al XVII e al XVIII secolo non può cogliere che a grandi linee la realtà delle concezioni della lingua abbracciate in questo periodo. Il riconoscimento di una teoria cartesiana della lingua come la spiegazione indifferenziata degli sviluppi conseguenti il passaggio da visioni razionalistiche a concezioni orientate ai sensi sono risultato di tale omogeneizzazione, un processo che contempla la realtà solo in parte.
Il pensiero linguistico era contrassegnato da un misto di forme di riflessione di carattere narrativo e di tipo concettuale-razionale che si completavano in modo reciproco. Se l’approccio concettuale tentava di rilevare le proprietà fondamentali della lingua e ordinarle razionalmente, le forme narrative della riflessione linguistica non si rivolgevano alla lingua in quanto oggetto concettuale. Piuttosto la rappresentavano come oggetto da comprendere. Gli approcci narrativi e concettuali alla lingua prevedono differenze discorsive nelle impostazioni teorico-linguistiche. Anche lo stampo del pensiero teoretico-linguistico contribuisce, attraverso tradizioni differenti, alla molteplicità delle vedute teoretico-linguistiche. Per tradizioni intendiamo posizioni dominanti nella riflessione metalinguistica, presenti in contesti regionali, che possono differenziarsi da altre tradizioni. Ad ogni modo, anche il ritardato sviluppo o la ricezione di teorie linguistiche può condurre a differenze caratteristiche. Le teorie linguistiche dell´Illuminismo furono per esempio recepite in Spagna più tardi che in altri Paesi europei. Ciò condusse all’accettazione sincronica di elementi teorici relativi a teorie diverse e consecutive. Se si concentra l’attenzione al di fuori dell’Europa si verrà attratti dallo sviluppo degli approcci analoghi alla riflessione linguistica che trovarono sviluppo in Cina all’inizio del XX secolo.
Unità e diversità sono tuttavia rintracciabili non solo sul piano della conoscenza metalinguistica ma anche sul piano dell’oggetto. Una sfida per la descrizione della lingua orientata alla tradizione greco-latina era rappresentata dalle lingue indigene con le quali si stava iniziando ad entrare in contatto attraverso i viaggi di scoperta e in seguito all’inizio del colonialismo. Da affiancare alla comunicazione esogena della trasmissione metalinguistica dei rapporti nell’ambito delle lingue europee sono presenti anche approcci per una percezione della specificità categoriale delle lingue americane. Sebbene in alcuni casi non verranno riconosciute le giuste categorizzazioni per le lingue descritte, per lo meno verrà assodato che le categorie rese note dalla grammatica latina non sussistono.
Nella ricerca degli ultimi decenni, la rappresentazione di un paradigma della filosofia della lingua del XVII e del XVIII secolo che postordini e subordini universalmente la molteplicità delle lingue a strutture valide di pensiero e che prescriva per la riflessione linguistica categorie fisse di una grammatica generale strettamente orientata alla logica razionalistica è stata più volte relativizzata. In quanto connessa con la fondatezza dell’unità e con l’inalterabilità del genere umano a seconda di spazio e tempo, la tesi che le lingue nella loro natura molteplice possano esistere solo alle dipendenze di una struttura universale del pensiero si lasciava catalogare tra quelle posizioni paradigmatiche sussistenti nell’ambito della filosofia della lingua di allora. Attraverso la conoscenza dell’origine storica dell’evoluzione dell’uomo, di tutti i suoi stili di vita e forme di comunicazione, assume rilievo un’altra posizione paradigmatica che attribuisce alla lingua un influsso formativo sul pensiero.
Attraverso la differenziazione ideologico-filosofica e la specificità nazionale delle sue tesi relative alla lingua in generale e alle lingue storiche in particolare la visione secolarizzata dell’uomo e della società elaborata all’apice dell’Illuminismo si associava allo sviluppo corrispettivo e al cambiamento delle posizioni teorico-linguistiche. Con la proclamazione della lingua e del pensiero come risultati di un lungo sviluppo corrispettivo nella storia dell’umanità viene assegnato nuovo valore alle prese di posizione sulla natura e sull’origine della lingua.
In den romanischen Sprachen stehen Verbalmodi, Modalverben, Modaladverbien und Modalpartikeln zum Ausdruck von Modalität zur Verfügung, die schon häufig mit dem Deutschen verglichen wurden. In diesem Beitrag soll es um Entsprechungen versteckter, sogenannter coverter Modalität gehen (vgl. Abraham / Leiss 2012, Haßler 2012). Zunächst soll das Verständnis von Modalität dargelegt werden, um dann ihre coverten Formen einzuordnen. Die gegenseitigen Entsprechungen werden an Beispielen analysiert und schließlich wird ein Vorschlag entwickelt, wie die Mittel der Modalisierung als sprachspezifisch und zu einem Kontinuum gehörend beschrieben werden können.
Was ist unbestimmt am indefinido? Antworten aus der Geschichte der spanischen Grammatikographie
(2017)
Rezensiertes Werk: Wendy Ayres-Bennett; Magali Seijido: Bon usage et variation sociolinguistique. Perspectives diachroniques et traditions nationales, Lyon: École normale supérieure de Lyon 2013, 338 S.