@article{Ippolito2014, author = {Ippolito, Antonella}, title = {L' Inferno nel ciclo dei Contorni danteschi di Bonaventura Genelli}, series = {Dante e l' Arte}, volume = {2014}, journal = {Dante e l' Arte}, number = {1}, publisher = {Univ. Aut{\`o}noma de Barcelona}, address = {Bellaterra}, issn = {2385-5355}, pages = {241 -- 270}, year = {2014}, abstract = {Il ciclo dei trentasei Contorni danteschi del pittore e disegnatore berlinese Giovanni Bonaventura Genelli (1798-1868) rappresenta un interessante tentativo d'interpretare il testo della Commedia alla luce dei principi del classicismo tedesco, sull'esempio di Carstens e di Koch e, in parte di Flaxman da cui per{\`o} Genelli si distingue per continua ricerca volta ad esprimere la plasticit{\`a} delle forme. Caratteristica precipua delle sue illustrazioni {\`e} inoltre il ricorso continuo sia alla scultura antica che agli affreschi michelangioleschi della Sistina come repertorio iconografico. L'articolo approfondisce questi aspetti con particolare riferimento alle sedici tavole dedicate all'Inferno.}, language = {it} } @incollection{Hassler2014, author = {Haßler, Gerda}, title = {Unit{\`a} e diversit{\`a} delle teorie linguistiche del XVII e del XVIII secolo}, series = {Linguaggio, filosofia, fisiologia nell'et{\`a} moderna : Atti del Convegno Roma 23-25 gennaio 2014 (ILIESI digitale. Ricerche filosofiche e lessicali ; 1)}, booktitle = {Linguaggio, filosofia, fisiologia nell'et{\`a} moderna : Atti del Convegno Roma 23-25 gennaio 2014 (ILIESI digitale. Ricerche filosofiche e lessicali ; 1)}, publisher = {Istituto per il Lessica Intellettuale Europeo e Storia delle Idee}, address = {Rom}, isbn = {978-88-9782-803-7}, issn = {2464-8698}, url = {http://nbn-resolving.de/urn:nbn:de:kobv:517-opus4-82010}, publisher = {Universit{\"a}t Potsdam}, pages = {273 -- 296}, year = {2014}, abstract = {Uno sguardo che renda omogenee le teorie della lingua relative al XVII e al XVIII secolo non pu{\`o} cogliere che a grandi linee la realt{\`a} delle concezioni della lingua abbracciate in questo periodo. Il riconoscimento di una teoria cartesiana della lingua come la spiegazione indifferenziata degli sviluppi conseguenti il passaggio da visioni razionalistiche a concezioni orientate ai sensi sono risultato di tale omogeneizzazione, un processo che contempla la realt{\`a} solo in parte. Il pensiero linguistico era contrassegnato da un misto di forme di riflessione di carattere narrativo e di tipo concettuale-razionale che si completavano in modo reciproco. Se l'approccio concettuale tentava di rilevare le propriet{\`a} fondamentali della lingua e ordinarle razionalmente, le forme narrative della riflessione linguistica non si rivolgevano alla lingua in quanto oggetto concettuale. Piuttosto la rappresentavano come oggetto da comprendere. Gli approcci narrativi e concettuali alla lingua prevedono differenze discorsive nelle impostazioni teorico-linguistiche. Anche lo stampo del pensiero teoretico-linguistico contribuisce, attraverso tradizioni differenti, alla molteplicit{\`a} delle vedute teoretico-linguistiche. Per tradizioni intendiamo posizioni dominanti nella riflessione metalinguistica, presenti in contesti regionali, che possono differenziarsi da altre tradizioni. Ad ogni modo, anche il ritardato sviluppo o la ricezione di teorie linguistiche pu{\`o} condurre a differenze caratteristiche. Le teorie linguistiche dell´Illuminismo furono per esempio recepite in Spagna pi{\`u} tardi che in altri Paesi europei. Ci{\`o} condusse all'accettazione sincronica di elementi teorici relativi a teorie diverse e consecutive. Se si concentra l'attenzione al di fuori dell'Europa si verr{\`a} attratti dallo sviluppo degli approcci analoghi alla riflessione linguistica che trovarono sviluppo in Cina all'inizio del XX secolo. Unit{\`a} e diversit{\`a} sono tuttavia rintracciabili non solo sul piano della conoscenza metalinguistica ma anche sul piano dell'oggetto. Una sfida per la descrizione della lingua orientata alla tradizione greco-latina era rappresentata dalle lingue indigene con le quali si stava iniziando ad entrare in contatto attraverso i viaggi di scoperta e in seguito all'inizio del colonialismo. Da affiancare alla comunicazione esogena della trasmissione metalinguistica dei rapporti nell'ambito delle lingue europee sono presenti anche approcci per una percezione della specificit{\`a} categoriale delle lingue americane. Sebbene in alcuni casi non verranno riconosciute le giuste categorizzazioni per le lingue descritte, per lo meno verr{\`a} assodato che le categorie rese note dalla grammatica latina non sussistono. Nella ricerca degli ultimi decenni, la rappresentazione di un paradigma della filosofia della lingua del XVII e del XVIII secolo che postordini e subordini universalmente la molteplicit{\`a} delle lingue a strutture valide di pensiero e che prescriva per la riflessione linguistica categorie fisse di una grammatica generale strettamente orientata alla logica razionalistica {\`e} stata pi{\`u} volte relativizzata. In quanto connessa con la fondatezza dell'unit{\`a} e con l'inalterabilit{\`a} del genere umano a seconda di spazio e tempo, la tesi che le lingue nella loro natura molteplice possano esistere solo alle dipendenze di una struttura universale del pensiero si lasciava catalogare tra quelle posizioni paradigmatiche sussistenti nell'ambito della filosofia della lingua di allora. Attraverso la conoscenza dell'origine storica dell'evoluzione dell'uomo, di tutti i suoi stili di vita e forme di comunicazione, assume rilievo un'altra posizione paradigmatica che attribuisce alla lingua un influsso formativo sul pensiero. Attraverso la differenziazione ideologico-filosofica e la specificit{\`a} nazionale delle sue tesi relative alla lingua in generale e alle lingue storiche in particolare la visione secolarizzata dell'uomo e della societ{\`a} elaborata all'apice dell'Illuminismo si associava allo sviluppo corrispettivo e al cambiamento delle posizioni teorico-linguistiche. Con la proclamazione della lingua e del pensiero come risultati di un lungo sviluppo corrispettivo nella storia dell'umanit{\`a} viene assegnato nuovo valore alle prese di posizione sulla natura e sull'origine della lingua.}, language = {de} } @phdthesis{Wunderlich2014, author = {Wunderlich, Janka}, title = {El lunfardo : Kontaktvariet{\"a}t der Migrationskultur am Rio de la Plata und in der Welt des Tango}, series = {Sprachkontakte : Variation, Migration und Sprachdynamik}, volume = {3}, journal = {Sprachkontakte : Variation, Migration und Sprachdynamik}, publisher = {Peter Lang GmbH Internationaler Verlag der Wissenschaften}, address = {Frankfurt}, isbn = {978-3-631-65013-4}, pages = {321 S.}, year = {2014}, language = {de} } @phdthesis{Wagner2014, author = {Wagner, Stefanie}, title = {Eine "unbekannte" Sprache lesen oder von der Entdeckung des Nissart durch Interkomprehension}, address = {Potsdam}, pages = {342 S.}, year = {2014}, language = {de} } @phdthesis{Ploetner2014, author = {Pl{\"o}tner, Kathleen}, title = {Raum und Zeit im Kontext der Methapher : korpuslinguistische Studien zu franz{\"o}sischen und spanischen Raum- Zeit-Lexemen und Raum-Zeit-Lokutionen}, series = {Potsdam Linguistic investigations}, volume = {13}, journal = {Potsdam Linguistic investigations}, publisher = {Peter Lang GmbH Internationaler Verlag der Wissenschaften}, address = {Frankfurt}, isbn = {978-3-631-64245-0}, pages = {349 S.}, year = {2014}, language = {de} } @misc{Fernandez2014, author = {Fernandez, Hans}, title = {Pascual Cona: Histories of the survivors. The voice in the letter and the letter in the voice}, series = {Revista chilena de literatura}, journal = {Revista chilena de literatura}, number = {87}, publisher = {Universidad de Chile, Facultad de Filosof{\´i}a y Humanidades, Departamento de Literatura}, address = {Santiago}, issn = {0718-2295}, pages = {282 -- 285}, year = {2014}, language = {es} } @article{BoehmHennemann2014, author = {Boehm, Veronica and Hennemann, Anja}, title = {The evidential use of the spanish imperfect and the conditional in journalistic contexts}, series = {Studia neophilologica : a journal of Germanic and Romance languages and literature}, volume = {86}, journal = {Studia neophilologica : a journal of Germanic and Romance languages and literature}, number = {2}, publisher = {Routledge, Taylor \& Francis Group}, address = {Abingdon}, issn = {0039-3274}, doi = {10.1080/00393274.2014.933661}, pages = {183 -- 200}, year = {2014}, language = {en} } @incollection{Kasper2014, author = {Kasper, Judith}, title = {Kata/strophisches Lesen: Baudelaire in Buchenwald}, series = {Unf{\"a}lle der Sprache : literarische und philologische Erkundungen der Katastrophe}, booktitle = {Unf{\"a}lle der Sprache : literarische und philologische Erkundungen der Katastrophe}, publisher = {Turia + Kant}, address = {Wien}, pages = {93 -- 115}, year = {2014}, language = {de} } @article{Hassler2014, author = {Haßler, Gerda}, title = {Evidentiality and the expression of speaker's stance in Romance languages and German}, series = {Discourse Studies : an interdisciplinary journal for the study of text and talk}, volume = {17}, journal = {Discourse Studies : an interdisciplinary journal for the study of text and talk}, number = {2}, publisher = {Sage Publications}, address = {London}, issn = {1461-4456}, doi = {10.1177/1461445614564522}, pages = {182 -- 209}, year = {2014}, abstract = {In recent years, the category of evidentiality has also come into use for the description of Romance languages and of German. This has been contingent on a change in its interpretation from a typological category to a semantic-pragmatic category, which allows an application to languages lacking specialised morphemes for the expression of evidentiality. We consider evidentiality to be a structural dimension of grammar, the values of which are expressed by types of constructions that code the source of information which a speaker imparts. If we look at the situation in Romance languages and in German, drawing a boundary between epistemic modality and evidentiality presents problems that are difficult to solve. Adding markers of the source of the speaker's knowledge often limits the degree of responsibility of the speaker for the content of the utterance. Evidential adverbs are a frequently used means of marking the source of the speaker's knowledge. The evidential meaning is generalised to marking any source of knowledge, what can be regarded as a result of a process of pragmaticalisation. The use of certain means which also carry out evidential markings can even contribute to the blurring of the different kinds of evidentiality. German also has modal verbs which in conjunction with the perfect tense of the verb have a predominantly evidential use (sollen and wollen). But even here the evidential marking is not without influence on the modality of the utterance. The Romance languages, however, do not have such specialised verbs for expressing evidentiality in certain contexts. To do this, they mark evidentiality - often context bound - by verb forms such as the conditional and the imperfect tense. This article shall contrast the different architectures used in expressing evidentiality in German and in the Romance languages.}, language = {en} } @book{OPUS4-39840, title = {Unf{\"a}lle der Sprache}, editor = {Ette, Ottmar and Kasper, Judith}, publisher = {Turia + Kant}, address = {Wien}, isbn = {978-3-85132-738-0}, pages = {269}, year = {2014}, abstract = {Der Begriff »Katastrophe« hat in unserer Alltags- und Mediensprache Hochkonjunktur. Was in der Abfolge von Kriegen, Attentaten, Erdbeben, Vulkanausbr{\"u}chen und Tsunamis als »Katastrophe« bezeichnet wird, verlangt nach einer zugespitzten Analyse. In der Literaturwissenschaft wird der Ausdruck als Bezeichnung f{\"u}r das schreckliche Ungl{\"u}ck verwendet, mit dem eine Trag{\"o}die endet. Die »Strophe« bezeichnet dabei urspr{\"u}nglich die k{\"o}rperliche Drehung, mit welcher der Chor in der antiken Trag{\"o}die seinen Gesang begleitete, bevor etwas Neues beginnt ..}, language = {de} }