TY - CHAP A1 - Haßler, Gerda T1 - Unità e diversità delle teorie linguistiche del XVII e del XVIII secolo T2 - Linguaggio, filosofia, fisiologia nell’età moderna : Atti del Convegno Roma 23-25 gennaio 2014 (ILIESI digitale. Ricerche filosofiche e lessicali ; 1) N2 - Uno sguardo che renda omogenee le teorie della lingua relative al XVII e al XVIII secolo non può cogliere che a grandi linee la realtà delle concezioni della lingua abbracciate in questo periodo. Il riconoscimento di una teoria cartesiana della lingua come la spiegazione indifferenziata degli sviluppi conseguenti il passaggio da visioni razionalistiche a concezioni orientate ai sensi sono risultato di tale omogeneizzazione, un processo che contempla la realtà solo in parte. Il pensiero linguistico era contrassegnato da un misto di forme di riflessione di carattere narrativo e di tipo concettuale-razionale che si completavano in modo reciproco. Se l’approccio concettuale tentava di rilevare le proprietà fondamentali della lingua e ordinarle razionalmente, le forme narrative della riflessione linguistica non si rivolgevano alla lingua in quanto oggetto concettuale. Piuttosto la rappresentavano come oggetto da comprendere. Gli approcci narrativi e concettuali alla lingua prevedono differenze discorsive nelle impostazioni teorico-linguistiche. Anche lo stampo del pensiero teoretico-linguistico contribuisce, attraverso tradizioni differenti, alla molteplicità delle vedute teoretico-linguistiche. Per tradizioni intendiamo posizioni dominanti nella riflessione metalinguistica, presenti in contesti regionali, che possono differenziarsi da altre tradizioni. Ad ogni modo, anche il ritardato sviluppo o la ricezione di teorie linguistiche può condurre a differenze caratteristiche. Le teorie linguistiche dell´Illuminismo furono per esempio recepite in Spagna più tardi che in altri Paesi europei. Ciò condusse all’accettazione sincronica di elementi teorici relativi a teorie diverse e consecutive. Se si concentra l’attenzione al di fuori dell’Europa si verrà attratti dallo sviluppo degli approcci analoghi alla riflessione linguistica che trovarono sviluppo in Cina all’inizio del XX secolo. Unità e diversità sono tuttavia rintracciabili non solo sul piano della conoscenza metalinguistica ma anche sul piano dell’oggetto. Una sfida per la descrizione della lingua orientata alla tradizione greco-latina era rappresentata dalle lingue indigene con le quali si stava iniziando ad entrare in contatto attraverso i viaggi di scoperta e in seguito all’inizio del colonialismo. Da affiancare alla comunicazione esogena della trasmissione metalinguistica dei rapporti nell’ambito delle lingue europee sono presenti anche approcci per una percezione della specificità categoriale delle lingue americane. Sebbene in alcuni casi non verranno riconosciute le giuste categorizzazioni per le lingue descritte, per lo meno verrà assodato che le categorie rese note dalla grammatica latina non sussistono. Nella ricerca degli ultimi decenni, la rappresentazione di un paradigma della filosofia della lingua del XVII e del XVIII secolo che postordini e subordini universalmente la molteplicità delle lingue a strutture valide di pensiero e che prescriva per la riflessione linguistica categorie fisse di una grammatica generale strettamente orientata alla logica razionalistica è stata più volte relativizzata. In quanto connessa con la fondatezza dell’unità e con l’inalterabilità del genere umano a seconda di spazio e tempo, la tesi che le lingue nella loro natura molteplice possano esistere solo alle dipendenze di una struttura universale del pensiero si lasciava catalogare tra quelle posizioni paradigmatiche sussistenti nell’ambito della filosofia della lingua di allora. Attraverso la conoscenza dell’origine storica dell’evoluzione dell’uomo, di tutti i suoi stili di vita e forme di comunicazione, assume rilievo un’altra posizione paradigmatica che attribuisce alla lingua un influsso formativo sul pensiero. Attraverso la differenziazione ideologico-filosofica e la specificità nazionale delle sue tesi relative alla lingua in generale e alle lingue storiche in particolare la visione secolarizzata dell’uomo e della società elaborata all’apice dell’Illuminismo si associava allo sviluppo corrispettivo e al cambiamento delle posizioni teorico-linguistiche. Con la proclamazione della lingua e del pensiero come risultati di un lungo sviluppo corrispettivo nella storia dell’umanità viene assegnato nuovo valore alle prese di posizione sulla natura e sull’origine della lingua. Y1 - 2015 U6 - http://nbn-resolving.de/urn/resolver.pl?urn:nbn:de:kobv:517-opus4-82010 UR - http://www.iliesi.cnr.it/pubblicazioni/Ricerche-01-Marras_Schino.pdf SN - 978-88-9782-803-7 SN - 2464-8698 SP - 273 EP - 296 PB - Istituto per il Lessica Intellettuale Europeo e Storia delle Idee CY - Rom ER - TY - JOUR A1 - Haßler, Gerda T1 - Evidentiality and the expression of speaker’s stance in Romance languages and German JF - Discourse Studies : an interdisciplinary journal for the study of text and talk N2 - In recent years, the category of evidentiality has also come into use for the description of Romance languages and of German. This has been contingent on a change in its interpretation from a typological category to a semantic-pragmatic category, which allows an application to languages lacking specialised morphemes for the expression of evidentiality. We consider evidentiality to be a structural dimension of grammar, the values of which are expressed by types of constructions that code the source of information which a speaker imparts. If we look at the situation in Romance languages and in German, drawing a boundary between epistemic modality and evidentiality presents problems that are difficult to solve. Adding markers of the source of the speaker’s knowledge often limits the degree of responsibility of the speaker for the content of the utterance. Evidential adverbs are a frequently used means of marking the source of the speaker’s knowledge. The evidential meaning is generalised to marking any source of knowledge, what can be regarded as a result of a process of pragmaticalisation. The use of certain means which also carry out evidential markings can even contribute to the blurring of the different kinds of evidentiality. German also has modal verbs which in conjunction with the perfect tense of the verb have a predominantly evidential use (sollen and wollen). But even here the evidential marking is not without influence on the modality of the utterance. The Romance languages, however, do not have such specialised verbs for expressing evidentiality in certain contexts. To do this, they mark evidentiality – often context bound – by verb forms such as the conditional and the imperfect tense. This article shall contrast the different architectures used in expressing evidentiality in German and in the Romance languages. KW - Adverbs KW - evidentiality KW - modal verbs KW - modality KW - pragmaticalisation Y1 - 2015 UR - http://journals.sagepub.com/doi/abs/10.1177/1461445614564522 U6 - https://doi.org/10.1177/1461445614564522 SN - 1461-4456 SN - 1461-7080 VL - 17 IS - 2 SP - 182 EP - 209 PB - Sage Publications CY - London ER - TY - JOUR A1 - Haßler, Gerda T1 - Los tiempos verbales y sus denominaciones en las gramáticas españolas desde el siglo XVII hasta el siglo XX JF - Métodos y resultados actuales en Historiografía de la Lingüística N2 - In this paper, the names of the Spanish verb forms are examined with emphasis on the forms of the so-called past tense and the relationship of their conceptual potential to the function of these forms. The names of the verb forms in Spanish grammars from the 17th to the 20th century are determined by Latin grammar, but also by theoretical positions of their authors. N2 - En esta contribución estudiaré las denominaciones de las formas verbales espanolas, focalizando la atención en las formas del así llamado pasado y la relación de su potencial conceptual a la función de las formas respectivas. Las denominaciones de las formas verbales en las gramáticas espanolas desde el siglo XVII hasta el siglo XX se determinan por la tradición gramatical latina, pero también por posiciones teoréticas de sus autores. KW - Hispanistik KW - Linguistik KW - Geschichte KW - Kongress KW - Córdoba Y1 - 2014 SN - 978-3-89323-020-4 VL - 1 SP - 349 EP - 360 PB - Nodus Publikationen CY - Münster ER -