TY - CHAP A1 - Kasper, Judith T1 - Kata/strophisches Lesen: Baudelaire in Buchenwald T2 - Unfälle der Sprache : literarische und philologische Erkundungen der Katastrophe Y1 - 2014 SP - 93 EP - 115 PB - Turia + Kant CY - Wien ER - TY - CHAP A1 - Kasper, Judith T1 - Für eine Philologie der Kata/strophe T2 - Unfälle der Sprache : literarische und philologische Erkundungen der Katastrophe Y1 - 2014 SP - 7 EP - 20 PB - Turia + Kant CY - Wien ER - TY - CHAP A1 - Ette, Ottmar T1 - Angst und Katastrophe / Angst vor Katastrophen BT - Zur Ökonomie der Angst im Angesichts des Todes T2 - Unfälle der Sprache : literarische und philologische Erkundungen der Katastrophe Y1 - 2014 SP - 233 EP - 269 PB - Turia + Kant CY - Wien ER - TY - BOOK ED - Ette, Ottmar ED - Kasper, Judith T1 - Unfälle der Sprache BT - literarische und philologische Erkundungen der Katastrophe N2 - Der Begriff »Katastrophe« hat in unserer Alltags- und Mediensprache Hochkonjunktur. Was in der Abfolge von Kriegen, Attentaten, Erdbeben, Vulkanausbrüchen und Tsunamis als »Katastrophe« bezeichnet wird, verlangt nach einer zugespitzten Analyse. In der Literaturwissenschaft wird der Ausdruck als Bezeichnung für das schreckliche Unglück verwendet, mit dem eine Tragödie endet. Die »Strophe« bezeichnet dabei ursprünglich die körperliche Drehung, mit welcher der Chor in der antiken Tragödie seinen Gesang begleitete, bevor etwas Neues beginnt .. Y1 - 2014 SN - 978-3-85132-738-0 PB - Turia + Kant CY - Wien ER - TY - CHAP A1 - Haßler, Gerda T1 - Unità e diversità delle teorie linguistiche del XVII e del XVIII secolo T2 - Linguaggio, filosofia, fisiologia nell’età moderna : Atti del Convegno Roma 23-25 gennaio 2014 (ILIESI digitale. Ricerche filosofiche e lessicali ; 1) N2 - Uno sguardo che renda omogenee le teorie della lingua relative al XVII e al XVIII secolo non può cogliere che a grandi linee la realtà delle concezioni della lingua abbracciate in questo periodo. Il riconoscimento di una teoria cartesiana della lingua come la spiegazione indifferenziata degli sviluppi conseguenti il passaggio da visioni razionalistiche a concezioni orientate ai sensi sono risultato di tale omogeneizzazione, un processo che contempla la realtà solo in parte. Il pensiero linguistico era contrassegnato da un misto di forme di riflessione di carattere narrativo e di tipo concettuale-razionale che si completavano in modo reciproco. Se l’approccio concettuale tentava di rilevare le proprietà fondamentali della lingua e ordinarle razionalmente, le forme narrative della riflessione linguistica non si rivolgevano alla lingua in quanto oggetto concettuale. Piuttosto la rappresentavano come oggetto da comprendere. Gli approcci narrativi e concettuali alla lingua prevedono differenze discorsive nelle impostazioni teorico-linguistiche. Anche lo stampo del pensiero teoretico-linguistico contribuisce, attraverso tradizioni differenti, alla molteplicità delle vedute teoretico-linguistiche. Per tradizioni intendiamo posizioni dominanti nella riflessione metalinguistica, presenti in contesti regionali, che possono differenziarsi da altre tradizioni. Ad ogni modo, anche il ritardato sviluppo o la ricezione di teorie linguistiche può condurre a differenze caratteristiche. Le teorie linguistiche dell´Illuminismo furono per esempio recepite in Spagna più tardi che in altri Paesi europei. Ciò condusse all’accettazione sincronica di elementi teorici relativi a teorie diverse e consecutive. Se si concentra l’attenzione al di fuori dell’Europa si verrà attratti dallo sviluppo degli approcci analoghi alla riflessione linguistica che trovarono sviluppo in Cina all’inizio del XX secolo. Unità e diversità sono tuttavia rintracciabili non solo sul piano della conoscenza metalinguistica ma anche sul piano dell’oggetto. Una sfida per la descrizione della lingua orientata alla tradizione greco-latina era rappresentata dalle lingue indigene con le quali si stava iniziando ad entrare in contatto attraverso i viaggi di scoperta e in seguito all’inizio del colonialismo. Da affiancare alla comunicazione esogena della trasmissione metalinguistica dei rapporti nell’ambito delle lingue europee sono presenti anche approcci per una percezione della specificità categoriale delle lingue americane. Sebbene in alcuni casi non verranno riconosciute le giuste categorizzazioni per le lingue descritte, per lo meno verrà assodato che le categorie rese note dalla grammatica latina non sussistono. Nella ricerca degli ultimi decenni, la rappresentazione di un paradigma della filosofia della lingua del XVII e del XVIII secolo che postordini e subordini universalmente la molteplicità delle lingue a strutture valide di pensiero e che prescriva per la riflessione linguistica categorie fisse di una grammatica generale strettamente orientata alla logica razionalistica è stata più volte relativizzata. In quanto connessa con la fondatezza dell’unità e con l’inalterabilità del genere umano a seconda di spazio e tempo, la tesi che le lingue nella loro natura molteplice possano esistere solo alle dipendenze di una struttura universale del pensiero si lasciava catalogare tra quelle posizioni paradigmatiche sussistenti nell’ambito della filosofia della lingua di allora. Attraverso la conoscenza dell’origine storica dell’evoluzione dell’uomo, di tutti i suoi stili di vita e forme di comunicazione, assume rilievo un’altra posizione paradigmatica che attribuisce alla lingua un influsso formativo sul pensiero. Attraverso la differenziazione ideologico-filosofica e la specificità nazionale delle sue tesi relative alla lingua in generale e alle lingue storiche in particolare la visione secolarizzata dell’uomo e della società elaborata all’apice dell’Illuminismo si associava allo sviluppo corrispettivo e al cambiamento delle posizioni teorico-linguistiche. Con la proclamazione della lingua e del pensiero come risultati di un lungo sviluppo corrispettivo nella storia dell’umanità viene assegnato nuovo valore alle prese di posizione sulla natura e sull’origine della lingua. Y1 - 2015 U6 - http://nbn-resolving.de/urn/resolver.pl?urn:nbn:de:kobv:517-opus4-82010 UR - http://www.iliesi.cnr.it/pubblicazioni/Ricerche-01-Marras_Schino.pdf SN - 978-88-9782-803-7 SN - 2464-8698 SP - 273 EP - 296 PB - Istituto per il Lessica Intellettuale Europeo e Storia delle Idee CY - Rom ER - TY - JOUR A1 - Ippolito, Antonella T1 - L' Inferno nel ciclo dei Contorni danteschi di Bonaventura Genelli JF - Dante e l' Arte N2 - Il ciclo dei trentasei Contorni danteschi del pittore e disegnatore berlinese Giovanni Bonaventura Genelli (1798-1868) rappresenta un interessante tentativo d’interpretare il testo della Commedia alla luce dei principi del classicismo tedesco, sull’esempio di Carstens e di Koch e, in parte di Flaxman da cui però Genelli si distingue per continua ricerca volta ad esprimere la plasticità delle forme. Caratteristica precipua delle sue illustrazioni è inoltre il ricorso continuo sia alla scultura antica che agli affreschi michelangioleschi della Sistina come repertorio iconografico. L’articolo approfondisce questi aspetti con particolare riferimento alle sedici tavole dedicate all’Inferno. N2 - The cycle of the 36 outline illustrations to Dante’s Divine Comedy represents a very interesting attempt towards a pictorial interpretation of the text inspired to the principles of the German classicism. Genelli is in this respect a follower of Carstens and Koch. The cleanliness of his line drawing with no shading and few background details is reminiscent of Flaxman; nonetheless, an evident mark of Genelli’s style is his permanent effort of exploring and expressing the dynamic plasticity of bodies. To represent Dante’s world he also draws on ancient sculpture as well as on Michelangelo’s Sistina frescoes as a iconographic repertoire. These aspects are here illustrated with special regard to the sixteen illustration of the Hell. KW - Inferno KW - illustrazioni KW - disegno KW - Neoclassicismo KW - arte tedesca Y1 - 2014 SN - 2385-5355 VL - 2014 IS - 1 SP - 241 EP - 270 PB - Univ. Autònoma de Barcelona CY - Bellaterra ER - TY - JOUR A1 - Haßler, Gerda T1 - Los tiempos verbales y sus denominaciones en las gramáticas españolas desde el siglo XVII hasta el siglo XX JF - Métodos y resultados actuales en Historiografía de la Lingüística N2 - In this paper, the names of the Spanish verb forms are examined with emphasis on the forms of the so-called past tense and the relationship of their conceptual potential to the function of these forms. The names of the verb forms in Spanish grammars from the 17th to the 20th century are determined by Latin grammar, but also by theoretical positions of their authors. N2 - En esta contribución estudiaré las denominaciones de las formas verbales espanolas, focalizando la atención en las formas del así llamado pasado y la relación de su potencial conceptual a la función de las formas respectivas. Las denominaciones de las formas verbales en las gramáticas espanolas desde el siglo XVII hasta el siglo XX se determinan por la tradición gramatical latina, pero también por posiciones teoréticas de sus autores. KW - Hispanistik KW - Linguistik KW - Geschichte KW - Kongress KW - Córdoba Y1 - 2014 SN - 978-3-89323-020-4 VL - 1 SP - 349 EP - 360 PB - Nodus Publikationen CY - Münster ER - TY - JOUR A1 - Boehm, Veronica A1 - Hennemann, Anja T1 - The evidential use of the spanish imperfect and the conditional in journalistic contexts JF - Studia neophilologica : a journal of Germanic and Romance languages and literature Y1 - 2014 U6 - https://doi.org/10.1080/00393274.2014.933661 SN - 0039-3274 SN - 1651-2308 VL - 86 IS - 2 SP - 183 EP - 200 PB - Routledge, Taylor & Francis Group CY - Abingdon ER - TY - JOUR A1 - Fernandez, Hans T1 - Pascual Cona: Histories of the survivors. The voice in the letter and the letter in the voice JF - Revista chilena de literatura Y1 - 2014 SN - 0718-2295 IS - 87 SP - 282 EP - 285 PB - Universidad de Chile, Facultad de Filosofía y Humanidades, Departamento de Literatura CY - Santiago ER - TY - THES A1 - Wagner, Stefanie T1 - Eine "unbekannte" Sprache lesen oder von der Entdeckung des Nissart durch Interkomprehension Y1 - 2014 CY - Potsdam ER -