@phdthesis{Verdiani2020, author = {Verdiani, Silvia}, title = {Silenzio, immagini e parole. La costruzione del significato nella multimodalit{\`a} digitale}, isbn = {9788875901516}, doi = {10.25932/publishup-52359}, url = {http://nbn-resolving.de/urn:nbn:de:kobv:517-opus4-523590}, school = {Universit{\"a}t Potsdam}, pages = {409}, year = {2020}, abstract = {Internetsprache weist besondere Merkmale auf, denn neben dem verbalen Text sind auch andere Elemente wichtig: die Reaktionszeit, das Fehlen einer Antwort sowie die umfangreiche Verwendung von Bild- und Multimedia-Elementen. Greg Myers (2010: 15) verwendet in diesem Zusammenhang den Begriff - und das Sprachspiel - aural materials: Bild-, Multimedia- und Sprachmaterial haben im Computer Mediated Communication (CMC) als Referent ein bestimmtes Interpretationsfeld. In dieser Perspektive funktioniert verbale Sprache als Aktivator der m{\"o}glichen inferentialen Wege und Kontexte innerhalb unserer Welt. Wichtig sind die Kultur- und Lebenserfahrungen der Teilnehmer (Basile 2012: 21), die uns erm{\"o}glichen die Nachricht zu verstehen und an der Kommunikation teilzunehmen. Die indexikalische Rolle der verbalen Sprache in Bezug auf Bilder und Multimedia, so wie sie in der Online-Kommunikation verwendet wird, ist von zentraler Bedeutung. Die Einbeziehung dieser Referenzdatei erregt die Aufmerksamkeit der Leser: Das Multimedia-Material ist sowohl ein integraler Bestandteil der Interaktion als auch deren Ausdrucksweise, Focus des Gespr{\"a}chs und gemeinsame Bildsprache. Die Anwendungsbereiche sind vielf{\"a}ltig, denn der Prozess des Bildlesens ist in der Rezeption, aber auch in der k{\"u}nstlerischen Produktion, in der Werbung, der politischen Propaganda und dar{\"u}ber hinaus in der multimedialen Kommunikation pr{\"a}sent. Die Konglomerate von Sprache und Bild sind in der Lage, komplexe Begriffe zu synthetisieren, aber auch in der Erinnerung der Empf{\"a}nger genau zu haften, und zwar aufgrund ihres gemischten Codes und ihrer syn{\"a}sthetischen Natur. Dies ist funktional f{\"u}r die digitale Kommunikation, die sich auf die phatischen und spielerischen Aspekte der Interaktion konzentriert. Die Auswirkungen auf die sprachliche Verwendung sind zweifellos einer der interessantesten und aktuellsten Aspekte dieser Art von hybriden Kommunikation, die Neuheit liegt nicht so sehr in der Wahl einer medien{\"u}bergreifenden expressiven Dimension - auch in der Vergangenheit vielseitig bezeugt -, sondern in ihrer aktuellen Verbreitung, denn sie ist in der Tat die normale kommunikative Dimension f{\"u}r eine immer gr{\"o}ßere Anzahl von Benutzern geworden.}, language = {it} } @phdthesis{Persello2016, author = {Persello, Mara}, title = {Subcultures creating culture}, url = {http://nbn-resolving.de/urn:nbn:de:kobv:517-opus4-104891}, school = {Universit{\"a}t Potsdam}, pages = {300}, year = {2016}, abstract = {The purpose of this work is to apply the methods of textual semiotics to subcultures, in particular to the little known glam subculture. Subcultures have been the main research field of the Birmingham Centre for Contemporary Cultural Studies, known for its interdisciplinary approach, and for its focus on the creative aspects of subculture. Hebdige, in particular, introduced many semiotic elements in his work, as the aberrant decoding after Eco and the cultural creativity via bricolage after L{\´e}vi-Strauss. His definition of subculture as symbolic resistance has been criticized by the following post-subcultural researchers for its abstractness and lack of cohesion. Semiotics eventually have been expelled from the set of tools used in sociology for the analysis of subcultures. Nowadays, the studies on subcultures have a strong ethnographic focus. Due to terminological proliferation and a descriptive approach, it is difficult to compare them on a common basis. Textual semiotics, through the concept of semiosphere developed by Lotman, allows to go back to the intuitions of Hebdige, organizing the semiotic elements already present in his work into a wider system of interpretation. The semiosphere offers a coherent theoretical horizon as a basis for further analysis, and a new methodological perspective focusing on the cultural. In this thesis for the first time the work of Lotman is applied to the study of a subculture.}, language = {it} } @phdthesis{D'Agata2014, author = {D'Agata, Valeria Costanza}, title = {A partire dalla Somaestetica di Shusterman}, url = {http://nbn-resolving.de/urn:nbn:de:kobv:517-opus4-72650}, school = {Universit{\"a}t Potsdam}, pages = {280}, year = {2014}, abstract = {Con la sua proposta di una Somaestetica, articolata fondamentalmente in analitica, pragmatica e pratica, Richard Shusterman intende in primo luogo fornire e creare una cornice metodologica, un orientamento unitario che sia in grado di rintracciare, ricostruire e portare a manifestazione - all'interno di eterogenee riflessioni teoriche e pratiche somatiche - la comune esigenza di ridare luce alla dimensione corporea come modo primario di essere nel mondo. Recuperando l'accezione baumgarteniana di Aesthetica come gnoseologia inferiore, arte dell'analogo della ragione, scienza della conoscenza sensibile, la somaestetica intende dare nuovo impulso alla pi{\`u} profonda radice di estetica e filosofia che coglie la vita nel suo processo di metamorfosi e rigenerazione continua, in quel respiro vitale che, per quanto possa diventare cosciente, non {\`e} mai totalmente afferrabile dalla ragione discorsiva, situandosi piuttosto in quello spazio primordiale in cui coscienza e corpo si coappartengono, in cui il soggetto non {\`e} ancora individualizzabile perch{\´e} fuso con l'ambiente, non {\`e} totalmente privatizzabile perch{\´e} intrinsecamente plasmato dal tessuto sociale cui egli stesso conferisce dinamicamente forma. A partire dunque dalla rivalutazione del concetto di Aisthesis la disciplina somaestetica mira ad una intensificazione di sensorialit{\`a}, percezione, emozione, commozione, rintracciando proprio nel Soma la fonte di quelle facolt{\`a} "inferiori" irriducibili a quelle puramente intellettuali, che permettono di accedere alle dimensioni qualitative dell'esperienza, di portare a manifestazione e far maturare l'essere umano come essere indivisibile che non si lascia incontrare da un pensiero che ne rinnega l'unitariet{\`a} in nome di fittizie e laceranti distinzioni dicotomiche. Nel corpo infatti si radicano in modo silente regole, convenzioni, norme e valori socioculturali che determinano e talvolta limitano la configurazione ed espressione di sensazioni, percezioni, cognizioni, pensieri, azioni, volizioni, disposizioni di un soggetto da sempre inserito in una Mitwelt (mondo comune), ed {\`e} allora proprio al corpo che bisogna rivolgersi per riconfigurare pi{\`u} autentiche modalit{\`a} di espressione del soggetto che crea equilibri dinamici per mantenere una relazione di coerenza con il pi{\`u} ampio contesto sociale, culturale, ambientale. L'apertura al confronto con eterogenee posizioni filosofiche e l'intrinseca multidisciplinariet{\`a} spiegano la centralit{\`a} nel contemporaneo dibattito estetologico internazionale della Somaestetica che, rivolgendosi tanto ad una formulazione teorica quanto ad una concreta applicazione pratica, intende rivalutare il soma come corporeit{\`a} intelligente, senziente, intenzionale e attiva, non riducibile all'accezione peccaminosa di caro (mero corpo fisico privo di vita e sensazione). Attraverso la riflessione e la pratica di tecniche di coscienza somatica si portano in primo piano i modi in cui il sempre pi{\`u} consapevole rapporto con la propria corporeit{\`a} come mediatamente esperita e immediatamente vissuta, sentita, offre occasioni autentiche di realizzazione progressiva di s{\´e} innanzitutto come persone, capaci di autocoltivazione, di riflessione cosciente sulle proprie abitudini incorporate, di ristrutturazione creativa di s{\´e}, di intensificata percezione e apprezzamento sensoriale sia nel concreto agire quotidiano, sia nella dimensione pi{\`u} propriamente estetologica di ricezione, fruizione e creazione artistica. L'indirizzo essenzialmente pragmatista della riflessione di Shusterman traccia cos{\`i} una concezione fondamentalmente relazionale dell'estetica in grado di porsi proprio nel movimento e nel rapporto continuamente diveniente di vera e propria trasformazione e passaggio tra le dimensioni fisiche, proprio-corporee, psichiche e spirituali del soggetto la cui interazione, ed il cui reciproco riversarsi le une nelle altre, pu{\`o} risultare profondamente arricchito attraverso una progressiva e sempre crescente consapevolizzazione della ricchezza della dimensione corporea in quanto intenzionale, percettiva, senziente, volitiva, tanto quanto vulnerabile, limitante, caduca, patica. Il presente lavoro intende ripercorrere ed approfondire alcuni dei principali referenti di Shusterman, focalizzandosi prevalentemente sulla radice pragmatista della sua proposta e sul confronto con il dibattito di area tedesca tra estetica, antropologia filosofica, neofenomenologia e antropologia medica, per riguadagnare una nozione di soma che proprio a partire dal contrasto, dall'impatto irriducibile con la potenza annullante delle situazioni limite, della crisi possa acquisire un pi{\`u} complesso e ricco valore armonizzante delle intrinseche e molteplici dimensioni che costituiscono il tessuto della soggettivit{\`a} incarnata. In particolare il primo capitolo (1. Somaestetica) chiarisce le radici essenzialmente pragmatiste della proposta shustermaniana e mostra come sia possibile destrutturare e dunque riconfigurare radicati modi di esperienza, rendendo coscienti abitudini e modi di vivere che si fissano a livello somatico in modo per lo pi{\`u} inavvertito. Il confronto con la nozione di Habitus, di cui Pierre Bourdieu mette brillantemente in luce l'invisibile e socialmente determinata matrice somatica, lascia scorgere come ogni manifestazione umana sia sostenuta dall'incorporazione di norme, credenze, valori che determinano e talvolta limitano l'espressione, lo sviluppo, persino le predisposizioni e le inclinazioni degli individui. Ed {\`e} proprio intervenendo a questo livello che si pu{\`o} restituire libert{\`a} alle scelte e aprirsi cos{\`i} alle dimensioni essenzialmente qualitative dell'esperienza che, nell'accezione deweyana {\`e} un insieme olistico unitario e coeso che fa da sfondo alle relazioni organismo-ambiente, un intreccio inestricabile di teoria e prassi, particolare e universale, psiche e soma, ragione ed emozione, percettivo e concettuale, insomma quell'immediata conoscenza corporea che struttura lo sfondo di manifestazione della coscienza.}, language = {it} }